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ENGIM, a regime il progetto “I Care”

È oramai entrato a regime il progetto “I Care  – Cambiare Accompagnare Riscoprire Esperienze”, intervento promosso dall’ENGIM e selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e cofinanziato da JP Morgan Chaise in collaborazione con la Fondazione Con il Sud.

Nato dall’esperienza dell’ENGIM nella formazione e nell’accompagnamento al lavoro, il progetto mira ad offrire opportunità di transizione scuola-lavoro a giovani tra i 14 e i 19 anni in condizioni di fragilità educativa, abbandono e rischio dispersione scolastica. 

Nel solo mese di settembre, nel Centro di Formazione Professionale San Paolo, a Roma, il team di progetto è stato impegnato nell’accompagnamento di circa un centinaio di ragazze e ragazzi a rischio dispersione e abbandono scolastico, o con un forte bisogno formativo sotto il profilo delle soft e delle job skills.Tra attività di formazione non formale e informale, simulazioni pratiche e testimonianze di imprese e professionisti, ci si è concentrati in un’azione complessiva di rafforzamento delle competenze individuali per favorire il passaggio dei ragazzi dall’esperienza formativa “a rischio” a quella lavorativa.

A Torino, invece, dal mese di ottobre i ragazzi prendono parte ad attività di gruppo, tra cui laboratori creativi, uscite esplorative sul territorio e visite in azienda. Occasioni per condividere esperienze e momenti in cui ciascuno può esplorare le proprie inclinazioni e iniziare a delineare il proprio futuro. Guidati da una équipe multidisciplinare, questi strumenti permettono ai ragazzi di mettersi alla prova in diversi contesti, di approfondire la conoscenza di sé stessi e di acquisire competenze utili per affrontare le sfide del mondo del lavoro.

Il progetto, che avrà durata triennale, si basa su tre linee di azione: cambiare, accompagnare, riscoprire esperienze. In pratica, valorizzare le competenze trasversali dei giovani per innescare un cambiamento; promuovere la loro consapevolezza personale, accompagnandoli nella scoperta e nella valorizzazione delle proprie vocazioni e potenzialità; e accrescere la loro consapevolezza professionale, facendo svolgere un lavoro o una mansione.
Due i gruppi su cui è focalizzato l’intervento, quello costituito da giovani fra i 14 ed i 16 anni a rischio abbandono o dispersione scolastica, e quello di ragazzi fra i 17 ed i 19 anni in fase di transizione tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Con il primo gruppo si lavora più sulle motivazioni, l’autostima, l’ideazione di progetti, mentre con il secondo si favoriscono le esperienze in un contesto reale.“Artigianelli” di Torino,“San Paolo” di Roma, ENGIM Impresa Formativa, le strutture ENGIM coinvolte nel progetto, che si avvale anche della collaborazione della Cooperativa Orso, la Cooperativa ET, Creasys Youth Foundation, Officine del Lavoro della Caritas, Social Warning, AGCI Lazio, IIS Giulio e Associazione Maestri di Strada. 

 

Fonte: Vita Giuseppina, vol. 1, gennaio - febbraio 2025, p. 35
di Massimo Angeli 

 

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