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ENGIM: BUON 2020 con le nostre attività e progetti

Qual è il luogo più evocativo di Roma per chi arriva nella città eterna? Sono tanti, non basterebbe un elenco a raccontare la bellezza di questa città. Ebbene, la scelta di un grupppo di persone, inserite nel progetto Espor 2019, e capitanato dalla nostra Loredana Casillo, ha deciso che il luogo principe da visitare tutti assieme doveva essere la Basilica di San Pietro.

Il progetto Espor portato avanti da ENGIM internazionale e realizzato nella nostra sede nazionale di Roma, in via degli Etruschi, 7, prevede una serie di incotri utili all'integrazione sociale e lavorativa degli immigranti presenti nel nostro paese. Nella nostra sede sono un centinaio le persone coinvolte nel progetto, divise in gruppi di otto, deci persone, oguno capitanato da un formatore scelto. Quando allo scadere di questo anno, già rivolti al nuovo, si è proposto ad alcuni dei partecipanti di visitare Roma, in una giornata di fine dicembre, avvinta in un freddo secco ma ricca di sole e di in un cielo terso, la risposta è stata decisamente positiva. I volti sorridenti e stupiti delle foto che celebrano la gita nelle mura vaticane sono quelle di Iordanos, Diaby, Mamadou, i piccoli Fatima e Babacar, e ancora Lamine, Sheriffo e Ibrahim.

Noi di ENGIM pensiamo sia bello che i partecipanti al progetto, quasi tutti esclusivamente di religione musulmana, abbiano deciso di godere del bello e della storia millenaria della città che li ospita, la città di Giulio Cesare, di Cicerone e di Costantino, passando per tutti i grandi mecenati e artisti e che hanno lasciato alcune tra le più alte meraviglie che l'arte umana abbia mai realizzato nel mondo intero, e ci piace pensare, e sapere, che, tra i mille luoghi visitabili, abbiano voluto vedere il luogo più sacro per la cristianità.

Quando Bernini pensò all'abbraccio del maestoso colonnato, che avvolge ed esalta la grandiosità della cupola realizzata da Michelangelo, di certo sapeva, e voleva, che da ogni dove, uomni e donne di culture diverse avrebbero potuto godere di quell'abbraccio, facendo sentire loro il calore della città e della sua spiritualità. Ma di certo non avrebbe potuto immaginare che persone di diverse religioni avrebbero apprezzato ed amato il suo lavoro.

L'integrazione è anzitutto conoscenza, cultura, condivisione, rispetto delle diversità.

L'integrazione è bellezza.

Dunque, l'augurio che rivolgiamo a tutti e a tutti per il nuovo anno che verrà lo facciamo all'insegna della bellezza! 

BUON 2020!

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