Con Pro.Mo visita studio a Glasgow
Dall'11 al 15/10/2022 si è tenuta la visita studio a Glasgow organizzata all’interno di Pro.Mo Professionals on the Move, il progetto finalizzato a condividere e scambiare esperienze sui temi dell'occupazione e dell'inserimento lavorativo. La visita è stata finanziata dal bando "Mobilità Transnazionale" della Regione Piemonte ed è una nuova tappa nel nostro importante processo di internazionalizzazione.
Riportiamo la testimonianza di uno dei partecipanti del gruppo composto da collaboratori ENGIM provenienti da tre diverse sedi di ENGIM Piemonte ETS: Torino Artigianelli, Torino San Luca e Pinerolo. Sono stati coinvolti responsabili di sede, formatori e coordinatori dei corsi Obbligo Istruzione, operatori SAL, Tutor di Sviluppo Professionale, ovvero quelle figure che all’interno di ENGIM si occupano dell’inserimento in azienda degli studenti dei percorsi formativi.
«Nel corso della visita abbiamo avuto modo di conoscere diverse realtà che operano sul territorio scozzese con la finalità di offrire alle categorie più fragili della società, una nuova opportunità.
Contesto. Nel biennio 2018/19 il 30% della popolazione di Glasgow risultava “economicamente inattiva”, mentre solo il 66% della popolazione in età lavorativa era occupato (questo dato è sotto la media scozzese di 9 punti percentuali). La pandemia non ha fatto che acuire tali problemi con conseguenze pesanti sull’equilibrio della società, mentre la Brexit ha fortemente condizionato l’accesso a una serie di finanziamenti volti ad avviare (o anche solo mantenere) progetti di sostegno e di aiuto. A Glasgow molti giovani sono in condizioni di povertà quasi assoluta, nonché vittime di abuso di sostanze.
Le realtà che abbiamo conosciuto operano al fine di alleviare il disagio dei giovani e dar loro la possibilità di (re)inserirsi nel mondo del lavoro.
Light on the Path. “Creating opportunities for development” è il motto dell’organizzazione che ci ha accolto e che ha organizzato i successivi incontri. Morag Cassidy fonda l’organizzazione nel 2014 con l’intento di creare opportunità per le persone dando loro la possibilità di riscattarsi dopo un periodo di dipendenza da sostanze. Tra gli obiettivi dell’associazione, il più ambizioso è quello di coordinare percorsi di apprendistato su tutto il territorio EU con persone in uscita da periodi di dipendenza.
Community Justice Glasgow (CJG). Struttura nata della necessità di coordinare l’azione di tutti i soggetti che operano con persone svantaggiate (anche con precedenti penali) e direttamente gestita dalla città di Glasgow. Prevenzione, offerta sia lavorativa che educativa, accompagnamento, famiglia, vittime, donne, sono sola alcune delle priorità di CJG.
Glasgow Girls Club e G20. Il Glasgow Girls club nasce dall’esigenza di offrire alle giovani donne di Glasgow un “rifugio” sicuro dove potersi esprimere e realizzare. Iniziato come un semplice gruppo Facebook, oggi dispone di un’ampia sede dove accogliere donne e ragazze provenienti dalla città e dintorni offrendo loro assistenza, formazione e supporto nella ricerca occupazionale. Opera in stretta collaborazione con il CJG.
G20 è invece uno spazio che raccoglie e coinvolge i giovani in dispersione scolastica dei quartieri più periferici della città. Giovani che non andando a scuola sono naturalmente più esposti a un rischio di deriva, vengono coinvolti in attività lavorative/ricreative. Abbiamo visitato il ristorante itinerante: un furgoncino atto alla preparazione e vendita di panini che in un parcheggio di un supermercato si propone non solo come sollievo per la pausa pranzo, ma anche come punto di aggregazione per i ragazzi e le ragazze che ciondolano per le vie del quartiere. Gli stessi sono coinvolti nella gestione dell’attività, grazie a volontari/e e lavoratori che seguono il progetto.
Street & Arrow. Impresa sociale promossa dal Scottish Violence Reduction Unit, offre un’alternativa a chi ha avuto problemi con la giustizia attraverso il coinvolgimento diretto nel mondo della ristorazione. Il bar/caffè Street&Arrow all’interno del Glasgow Dental Hospital and School serve pasti (24/7) agli impiegati della struttura impiegando lavoratori coinvolti in vicende giudiziarie. I lavoratori coinvolti sono affiancati da un tutor che li sostiene nel percorso arrivando anche a dare sostegno economico e assistenza abitativa.
Glasgow Council in Alcohol (GCA). Organizzazione su base volontaria che opera con singoli, famiglie e comunità nella promozione di uno stile di vita sano. Offre supporto diretto a coloro che escono dalla dipendenza fornendo corsi, opportunità di lavoro, ma anche sostegno psicologico e di comunità.
Move On e FareShare. Da 25 anni Move On coordina una rete di volontari che con un’opera di tutoraggio 1:1 guidano i giovani più fragili in un cammino di autoconsapevolezza e motivazione. Move On gestisce la re-distribuzione di enormi quantità di alimenti “esclusi” dalla grande distribuzione perché in scadenza, o in sovrapproduzione o per difetti nel packaging, o anche semplicemente donati da altre realtà. Per farlo coinvolge giovani che vengono accolti in un ambiente inclusivo, che li motiva alla crescita e al riscatto. Il tutto sotto la guida di tutor che offrono tempo e risorse.
Nello stesso comparto (e in partnership con MOve On) opera Fare share, che si occupa di destinare cibo alle realtà che operano nel sociale con fasce deboli. Opera a Glasgow e nella regione occidentale della Scozia.
Fuel Change. Realtà molto diversa dalle precedenti, Fuel Change è forse la speranza per le nuove generazioni. Scopo dell’associazione è coinvolgere in prima persona i giovani e le nuove generazioni nel determinare strategie e percorsi per raggiungere l’ambizioso e necessario obiettivo delle emissioni Zero: una sfida educativa, ma anche organizzativa. Le aziende coinvolte (più di 100) sono chiamate a coinvolgere attivamente i giovani affidando loro decisioni strategiche.
CONCLUSIONI
Lavoro da ormai 15 anni nel settore Formazione professionale e gli argomenti che abbiamo affrontato a Glasgow sono vicini al mio contesto lavorativo. La Scozia non ha percorsi formativi puramente professionalizzanti. I classici percorsi scolastici sono troppo pesanti per le ragazze e i ragazzi che perdono la loro motivazione per strada, girovagando senza meta. L’alcool e le sostanze si trovano più facilmente di un lavoro, e soprattutto non richiedono grandi conoscenze. Giovani adolescenti fuori dal percorso scolastico rappresentano una bomba sociale e la Scozia ha capito che solo attraverso l’attivo coinvolgimento di tutti si può rispondere a una tale emergenza. I volontari davanti alla stazione, la sera, a cercare di convincere i giovani a uscire da quella situazione (have you had enough? Ne hai avuto abbastanza?), la polizia che parla e accoglie invece di punire e reprimere, la società che sente la pressione sociale. Le realtà che ho brevemente descritto sono tutte parti di una medesima risposta. Sono coordinate e sorrette dal cuore delle persone e da una politica che cerca risposte, prima che sia troppo tardi. La Scozia è un piccolo pezzo del Regno Unito, diversa dalle altre regioni per cultura, abitudini e storia, e dipende da politiche che sente lontane. La sua popolazione è paragonabile in numero a quella del Piemonte, ma è molto più isolata.
Condivido solo alcuni tra i tanti spunti di riflessione.
- L’importanza della rete. I soggetti che vanno nella stessa direzione, se non si parlano, si ostacolano. Sono più deboli e meno efficaci. E’ importante che il disegno sia condiviso, e sebbene con difficoltà, abbiamo visto un esempio virtuoso di collaborazione tra realtà diverse.
- La passione del cuore. Tutte le persone che abbiamo incontrato avevano in comune la passione e il senso di urgenza. Non c’è tempo da perdere. Che si parli di giovani, di ambiente, di famiglie. La società è questo.
- La necessità di raccontarsi. Quando facciamo qualcosa di bello, il suo valore cresce se lo condividiamo agli altri. L’accoglienza di cui siamo stati oggetto è stata oltre le aspettative. A ogni tavolo abbiamo avuto modo di esprimere le nostre riflessioni, condividerle e imparare. Chiunque ha condiviso con noi tutto quello che aveva da condividere: successi, speranze, progetti, ma anche frustrazioni, sconfitte, ripartenze. E noi con loro.»
Fabrizio Revello
ENGIM Piemonte Torino Artigianelli