In qualità di ente del Terzo Settore che si occupa di formazione professionale, politiche attive del lavoro e cooperazione internazionale, è nel DNA di ENGIM fornire servizi ai cittadini per accompagnarli nella crescita professionale e quindi nella piena realizzazione di sé. Sono circa 700 gli operatori ENGIM che operano con la consapevolezza che ogni loro azione ha da sempre una ricaduta sociale.
Grazie all’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali in tema di welfare aziendale, premi di risultato e osservatorio nazionale, la ricaduta sociale delle azioni dei lavoratori dell’ente è da oggi maggiormente riconosciuta e premiata attraverso una piattaforma di welfare aziendale: tutti i dipendenti ENGIM potranno fruire dei servizi di welfare per un valore economico pari a circa il 2% dell’imponibile previdenziale lordo producendo un aumento del 10% del potere di acquisto dei lavoratori.
È questo il risultato di un accordo costruito e contrattato all’interno di una regia e di un coordinamento di respiro nazionale, discusso tra le organizzazioni sindacali e l’intero Gruppo ENGIM. La coesione delle fondazioni regionali in un unico Gruppo ENGIM è stato terreno fertile indispensabile per fondare le basi di un accordo unitario ed esteso, a beneficio di tutti i dipendenti. Le parti hanno convenuto sull’importanza di definire premi di risultato sulla base di obiettivi afferenti alla ricaduta sociale delle attività di ENGIM, come l’incremento degli inserimenti lavorativi, il gradimento dei corsi di formazione o l’attivazione di contratti di apprendistato.
Si tratta di un importante traguardo raggiunto partendo dalla convinzione che la valorizzazione del dipendente, attraverso sistemi incentivanti la produttività e di miglioramento della qualità dell’attività lavorativa, possa dare valore all’ente stesso. L’introduzione di piani di produttività e di welfare aziendale costituisce uno strumento di valorizzazione dell’impegno della forza lavoro per attuare gli scopi prefissati dal Gruppo ENGIM e agevolare l’introduzione di misure che sostengano economicamente le esigenze familiari e personali del personale dipendente dell’ente.
È un vero cambio di passo per i lavoratori della formazione professionale e Fondazione ENGIM ETS, come precursore di tale percorso, si augura che questo sia solo l’inizio per un ripensamento collettivo del settore e anche lo stimolo per rinnovare un contratto nazionale fermo da troppo tempo e inadeguato alle sfide delle nuove Politiche del Lavoro e della formazione di giovani e adulti.
Marco Muzzarelli
Direttore Nazionale Fondazione ENGIM