Per trentaquattro giorni 2,2 miliardi di cristiani sparsi nel mondo, provenienti dalle diverse Chiese, si uniscono nella preghiera, nella riflessione, nell’impegno comune e condiviso in un incontro ecumenico per rinnovare la propria relazione con Dio e la Creazione dal 1 settembre al 4 ottobre.
“Oggi celebriamo la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, e l’inizio del Tempo del creato, che si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi. Quest’anno il tema è: “Una casa per tutti? Rinnovare l’Oikos di Dio”. Con il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, abbiamo preparato un Messaggio che uscirà nei prossimi giorni. Insieme con i fratelli e le sorelle di diverse confessioni cristiane, preghiamo e operiamo per la nostra casa comune, in questi tempi di grave crisi planetaria”.
Con queste parole Papa Francesco ha salutato i partecipanti all’udienza del mercoledì di inizio settembre.
Questo tempo di riflessione ma anche di azione concreta, di campagne per ringraziare il creato e rinnovare la nostra vocazione umana a prenderci cura della Terra, e quindi di tutti noi che l’abitiamo, rappresenta un impegno liturgico, spirituale e sociale da condividere. “Oikos è la parola greca che indica la casa, o la famiglia. Radicando il nostro tema nel concetto di oikos, celebriamo la rete globale di relazioni a sostegno del benessere di cui necessita la nostra “casa comune”.
Durante l’udienza, gli amici del Movimento Laudato Si’ hanno donato a Papa Francesco il simbolo che accompagna questo tempo: la tenda di Abramo. Il piccolo Stefano della comunità dei “circolini” delle Selve a Roma, ha offerto al Papa una riproduzione in miniatura della Tenda di Abramo, in un formato simbolico di 50 cm, realizzata con materiali di riciclo da alcune donne della comunità arbëreshë (gli albanesi d’Italia) di Civita, in Calabria, assieme a un gruppo di richiedenti asilo, provenienti da vari Paesi africani. Il richiamo alla genesi e alla figura di Abramo è una chiamata a porre una tenda nei giardini delle nostre città come segno di ospitalità per gli esclusi, pregando assieme ai più vulnerabili, impegnandoci a creare una casa per tutti. L’augurio, dunque, che accompagna questi giorni che definiscono il Tempo del Creato, rinnovi il nostro impegno di cristiani a curare la Terra, impegnandoci a supportare la svolta ecologica di cui ha bisogno, affinché la vita possa continuare a germogliare e tutte le creature possano trovare il loro posto per far fiorire la nostra casa comune.