La FORMAZIONE nell’emergenza
L’ente di formazione professionale ENGIM, nei suo 25 centri formativi in Italia, sta garantendo presenza e continuità agli oltre 8000 giovani studenti. Con video-lezioni, supporti digitali e spazi virtuali, da Bergamo a Roma, da Venezia a Torino e Ravenna, tutti i formatori sono in prima linea per agganciare quotidianamente i propri allievi e dare continuità alla formazione, scongiurando il rischio di abbandono scolastico.
In questi giorni in cui siamo costretti a rallentare e a limitare le nostre libertà, troviamo il tempo per interrogarci su ciò che è superfluo e cosa invece è necessario, che “non c’è virus che tenga”. Riscopriamo cosa sia per noi indispensabile e, al tempo stesso, ci troviamo a ragionare se e quanto sia indispensabile il nostro contributo alla collettività, quale ruolo abbiamo in essa e quali siano i nostri doveri. Una riflessione che fluttua dal senso di mancanza al senso del dovere.
NON LASCIAR SOLI I NOSTRI RAGAZZI
Come formatori, in questi giorni e nostro malgrado, rischiamo di venir meno al nostro dovere: prenderci cura degli studenti, non lasciarli soli.
Perché anche tra gli allievi dei centri di formazione professionale ENGIM, per lo più adolescenti, dopo le prime fasi di entusiasmo, inizia ad emergere un po’ di disorientamento e di noia, obbligati a stare in casa, lontani fisicamente dai loro amici, dai loro compagni, ma anche dalla scuola, che rassicura e scandisce la routine quotidiana.
Perché questi siano «giorni per unire e non per separare», come ci ha esortati qualche giorno fa padre Antonio Lucente, dobbiamo pensare a quali strumenti abbiamo a disposizione, alle tecnologie che possiamo mettere in campo per ridurre la distanza tra i formatori e i singoli allievi. La quarantena imposta dal Coronavirus ci obbliga a cogliere l’immensa opportunità che la didattica a distanza ed il digitale ci offrono.
Per ENGIM non è un salto abissale: i nostri centri formativi sono già attrezzati dal punto di vista tecnologico e dai ragazzi non rileviamo alcun impedimento visto che vivono quotidianamente la contaminazione tra esperienze reali e digitale.
In tutto il territorio, i centri di formazione ENGIM si stanno riorganizzando per attivare le lezioni a distanza in un clima di grande entusiasmo, in primis tra i formatori: ripensare alle lezioni perché siano fruibili dallo schermo dello smartphone e rendere più smart i materiali didattici, è una sfida che sta appassionando tutti. Sono partite le prime video-lezioni, con il supporto di spazi di archiviazione e condivisione di documenti e file multimediali, e ad esse hanno risposto la quasi totalità degli studenti: i ragazzi hanno subito condiviso con i formatori il loro sentimento di solitudine vissuto fino a oggi e la loro gioia nel ritrovarsi almeno “virtualmente”. Per questo, in ENGIM, tutta l’energia si concentra su questo obiettivo primario: NON LASCIARLI SOLI.
L’OCCASIONE PER INNOVARE LA FORMAZIONE
Ma non ci lasciamo persuadere dall’idea che la didattica a distanza ed il digitale siano il futuro. Nella scuola, e in particolar modo nella formazione professionale, si sperimenta tutti i giorni quanto l’apprendimento sia un’esperienza sociale in cui il fattore umano è indispensabile e decisivo, soprattutto per la crescita cognitiva e relazionale dei nostri ragazzi.
L’apprendimento online è lo strumento utile a dare continuità all’istruzione nelle emergenze, e può rappresentare l’opportunità per sperimentare un modello di “blended learning” in grado di migliorare l’esperienza in aula, quella basata esclusivamente sul face-to-face. Esperienze statunitensi evidenziano il successo del metodo di apprendimento misto, mentre rilevano che solo un terzo di coloro che iniziano i corsi online arrivano in fondo perché senza la presenza reale di un formatore/tutor, senza l’interazione con i “colleghi o compagni” di formazione, i ragazzi tendono a demoralizzarsi e arrendersi presto.
Sfruttiamo la contingenza per scoprire le potenzialità offerte dal digitale e stimolare i ragazzi ad adattarsi agli “spazi virtuali” anche in contesto formativo. Approfittiamo di questa esperienza per creare una biblioteca di moduli formativi ENGIM, per esempio, accessibile a tutti gli studenti che vogliano approfondire un argomento o debbano recuperare una lezione persa. In sintesi, utilizziamo questo tempo per innovare costantemente il nostro stile formativo.
E poi ritroviamoci occhi negli occhi con i nostri ragazzi, per far riscoprire loro il valore dell’esperienza sul campo che hanno il privilegio di fare nelle imprese formative, nelle company academy o in apprendistato nelle nostre imprese partner. Perché non si tratta solo di imparare i contenuti, ma di imparare a trattare con gli altri e con il mondo del lavoro. E, in questo, l’esperienza sul campo e i nostri appassionati formatori “in carne ed ossa”, giocano un ruolo chiave.