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SICILIA: FORMAZIONE PROFESSIONALE SEMPRE PIU’ NEL CAOS

Dopo il danno anche la beffa. Dopo i tagli ai corsi per l’espletamento dell’obbligo formativo, i ritardi nel pagamento di corsi già realizzati, e nonostante il fatto che 1500 operatori della formazione non percepiscano lo stipendio da 26 mesi (pur continuando ad andare ancora in aula) la Regione Sicilia mette altra carne nel fuoco della formazione professionale. 

In una notifica arrivata nei giorni scorsi agli enti che, in Sicilia, gestiscono i corsi destinati ai ragazzi che vogliono imparare un mestiere, la Regione chiede il rimborso di anticipi per “voci non ammissibili in bilancio”. In pratica, risultanze di verifiche amministrative relative alle rendicontazioni dei corsi triennali tra il 2010 ed il 2012, dimostrerebbero il superamento di importi massimi finanziabili, spese relative alle risorse umane non rendicontate sulla base dell’effettivo utilizzo, oppure la mancata presentazioni di documenti dovuti. Si stima tra i 20 ed i 25 milioni di euro la cifra che tutti gli enti di formazione professionale dovrebbero restituire.

<Invece di ricevere il saldo alla fine della rendicontazione, dovremmo restituire tutti gli anticipi – commenta padre Antonio Lucente, presidente di CONFAP Sicilia, la confederazione che raggruppa gli enti di formazione e aggiornamento professionale -. Se anche fosse ammissibile che un ente abbia sbagliato qualcosa, non è certamente ammissibile che abbiamo sbagliato tutti nella stessa maniera>.

Il pericolo più che reale è che, nelle prossime settimane, tutti gli enti siano costretti ad interrompere le attività formative. 4000 mila studenti si trovano nella possibilità di interrompere i loro studi e di cadere facile preda delle varie mafie. La CONFAP Sicilia, ha chiesto un incontro con il dirigente del Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale della Regione Sicilia. Si attendono urgenti risposte.

Si allega articolo di Avvenire

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